Grazie o per favore?

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Monsignor Della Casa e il Galateo non c’entrano niente.

Quando stamane, dopo un breve sonno post-cortisone, mi sono preparata per partire per il mare, mi è venuto spontaneo dire “grazie” a Gesù Bambino, come chiamo io il Padreterno.  E da questo grazie è nata la riflessione: fino a due anni fa mai avrei detto grazie al Signore perché stavo per partire per il mare, così come mai lo avrei ringraziato per tante piccole cose, tanti momenti che ho potuto vivere dopo l’agosto 2018 e che non pensavo avrei mai più vissuto.   

Così mi è venuto di contare quanti grazie dico in una giornata, e sono tanti.  Grazie perché mi sono risvegliata, perché scendo dal letto con le mie gambe, anche se intorpidite dalla chemio, perché cammino da sola, perché mangio (anche se i sapori sono davvero cattivi, metallici), perché riesco a salire sulla bicicletta e a pedalare (anche se più lentamente di prima), grazie perché posso parlare, guardare fuori dalla finestra (piuttosto che uscire in mezzo a tanta gente senza mascherina – ho ancora paura), grazie perché posso godermi la mia famiglia (adesso ogni momento con loro è un regalo), ma anche grazie perché ho potuto fare da testimone al matrimonio di mio fratello (e non pensavo davvero che ci sarei arrivata), grazie perché i momenti più duri della mia malattia sono sempre in autunno e inverno, mentre in estate riesco a tornare al mio mare, che mi dà tanta serenità (anche se per pochi giorni tra una chemio e l’altra e anche se non posso fare il bagno perché ho un catetere venoso nel braccio).  Ma ci sono.  Quando nulla è scontato, ringrazi per qualsiasi piccolo fatto.

Per non parlare dei grazie quando gli esami medici vanno bene, grazie addirittura quando possono farmi la chemio (sono masochista?) perché i globuli sono sufficienti.

Prima della malattia dicevo sicuramente più “per favore” che grazie, cioè chiedevo qualcosa a Gesù Bambino.

Può sembrare strano, ma dopo due anni di malattia non chiedi nulla al Signore, ma lo ringrazi per ogni momento in più che ti regala.