Il melograno

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Quando sono un po’ giù rivado con il pensiero a quel momento e sorrido; spero di riuscire, con le mie parole, a far vivere anche a voi la stessa piacevole emozione e a farvi sorridere.

Goeteborg (Svezia) – marzo 2008 – Campionati Mondiali di Pattinaggio su Ghiaccio.

Lavoravo all’epoca come assistente personale del Presidente della Federazione Mondiale di Pattinaggio.

I Campionati del Mondo sono sempre stati un’occasione per il Presidente per incontrare sponsor e rappresentanti delle maggiori televisioni mondiali.  Oltre a loro ogni anno invitavamo importanti personalità locali ed altri ospiti da tutto il mondo.

La Federazione Svedese ci informò che la Principessa Victoria avrebbe gradito presenziare ad alcuni eventi, in quanto appassionata di pattinaggio su ghiaccio.

Immensa gioia averla con noi, ma anche fatica prepararne l’accoglienza, lo studio del protocollo e addirittura l’organizzazione del pranzo che le avremmo offerto durante una pausa delle gare.

Quando arrivò, accompagnata dal suo attaché (non era ancora sposata), si rivelò una persona davvero alla mano, desiderosa di apprendere le regole del pattinaggio, che cercai di spiegarle, senza mai sfiorarla come mi era stato raccomandato dal suo attaché, che stava sempre seduto dietro di lei.  Costui era un bellissimo ragazzo, alto, con una uniforme bluette con bottoni ed alamari dorati, una divisa che non passava certo inosservata.

Avevamo allestito il pranzo in una grande sala alla pista, la tavola era apparecchiata solo per tre, cioè per la Principessa, il Presidente e sua moglie; una bellissima tovaglia di fiandra bianca copriva l’immensa tavola e cadeva fino a terra. Troneggiava nel mezzo un enorme centrotavola di fine porcellana colmo di frutta di tutti i tipi e colori.

Da un angolo l’attaché ed io assistemmo silenziosi al pranzo, controllando che tutto funzionasse per il meglio.   Giunse il momento della frutta.  A quel punto la Principessa prese un melograno, lo mise sul suo piatto e lo aprì con un coltello. 

L’immacolata tovaglia di fiandra si chiazzò di tante macchioline rosso vivo e la Principessa, con la voce più dolce ed angelica che si possa immaginare, disse in inglese: “Ecco perché la mia mamma non me lo lascia mangiare!”

Ho fatto fatica a rimanere impassibile; in quel momento la Principessa mi ha fatto così tanta tenerezza che l’avrei abbracciata, avessi potuto, pensando a sua mamma, la severa Regina di Svezia.