Il passaporto

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E’ stato un momento difficile per me, non mi capita spesso di piangere, tutt’altro, credo di essere forte e combattiva.

Tuttavia scontrarmi, inaspettatamente, con la realtà, mi ha messo in crisi.

Mi sono recata agli uffici della Polizia di via Cadamosto, vicino a casa mia, per rinnovare il passaporto ormai scaduto da quando mi sono ammalata.

Ci ho pensato molto prima di decidere di rinnovarlo: avrò tempo e occasioni per usarlo, mi sono chiesta?   La ragione avrebbe detto di non farlo, eppure con un guizzo repentino, da Simona, ho deciso di rinnovarlo e sfidare la sorte.

Ho radunato tutto il necessario e oggi pomeriggio sono andata all’appuntamento.  I poliziotti, molto gentili, hanno notato una vistosa differenza tra la foto portata (di qualche anno fa, abbronzata e con i capelli) e il mio aspetto attuale, così mi hanno comunicato che avrei dovuto fare un’altra fotografia, più attuale, senza nulla in testa a proteggere la mia calvizie.

Vedendo la mia grande delusione con conseguenti lacrime pronte a scendere, sono andati spontaneamente a telefonare alla Centrale per avere l’autorizzazione ad accettare la mia “bellissima” foto.

Ce l’hanno fatta, e da quel momento hanno continuato a sostenermi, partecipi e coinvolti, in maniera davvero molto umana.

Mi hanno addirittura rassicurato che avrò occasioni per usare il nuovo passaporto, e mi hanno chiesto di tornare a trovarli, cosa che farò sicuramente portando loro i deliziosi biscottini che fanno a Forte dei Marmi, i Fortini.