La paura

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20 maggio

Chi, come me, ogni tre/quattro mesi deve sottoporsi ad un esame come la TAC, la PET, la risonanza magnetica per verificare l’andamento del tumore e di conseguenza l’efficacia delle cure cui si sta sottoponendo, capisce cosa sia questa sensazione di ansia che ti attanaglia, di paura che ti pervade già qualche giorno prima dell’esame. 

Cambi addirittura umore, perché il pensiero è fisso lì, a quella macchina in cui ti infilano semi-nudo, ma soprattutto al momento in cui ti daranno il referto.  Confesso che di tutte le PET che ho fatto in quasi due anni, cioè dall’esordio del tumore, solo dell’ultima fatta a marzo non ho letto il referto né quando l’ho ritirato, né dopo; tuttora non so cosa ci fosse scritto, e non voglio saperlo.  Atteggiamento molto irrazionale il mio, perché io mi sentivo abbastanza male da intuire che non sarebbe andata bene, gli oncologi mi hanno poi confermato che non andava bene e la nuova chemio che ho iniziato ne è la testimonianza.   Noi malati sappiamo come ci sentiamo, ma le sorprese talvolta non mancano.

E così domani affronterò questo ennesimo esame, fingendo di essere calma e padrona della situazione, ma con lo sconquasso dentro.

26 giugno

Aggiornamento: questa PET è andata bene, cioè ci sono miglioramenti.  Si continua con la chemio settimanale.

Preoccuparsi adesso per la prossima è davvero prematuro! Me lo dico, ma il pensiero è lì, in un angolo remoto della mia testa. Devo vivere l’oggi, non pensare al domani.