Già a febbraio, a causa del coronavirus che cominciava a propagarsi in Italia, ho preferito chiudermi in casa ed evitare di incontrare persone estranee alla famiglia. E’ stata una scelta molto difficile, non c’era ancora l’obbligo per tutti, ma io avevo pochi neutrofili, cioè globuli bianchi, quelli che ci proteggono dalle infezioni e dai virus, quindi mi sembrava saggio e prudente starmene da sola in casa.
Ma mi è mancata tanto, fin da subito, la visita delle mie amiche, soprattutto delle tre che insieme a me formano il gruppo che abbiamo chiamato “I 4 Moschettieri”. Il nome dovrebbe farvi capire che per noi il motto “Tutte per una, una per tutte” è la realtà. Di loro vi parlerò meglio in un altro momento.
Qui voglio raccontarvi come ho cercato di sopperire alla loro mancanza e lontananza, inventando una gara fotografica tra di noi, gara che ci ha impegnato quotidianamente fino alla fine della clausura; non sempre è stata facile, perché i titoli delle foto che dovevamo farci talvolta erano proprio difficili o improbabili.
Eppure, anche quella di noi quattro che era sola in casa ha imparato a farsi i selfie e ogni giorno io raccoglievo le nostre fotografie, sul medesimo soggetto, in una presentazione in PowerPoint, mentre un’altra di noi montava le quattro immagini in un’unica fotografia.
Ne è nata una raccolta molto divertente, che ci ha tenuto vicine, ci ha impegnate a lavorare di fantasia, a cercare vestiti e oggetti in casa per creare il set fotografico, e che sicuramente ci ha anche fatto ridere in un periodo in cui nulla c’era di divertente, anzi.
