Il contapassi

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E’ molto importante cercare di mantenere il tono muscolare anche durante le terapie, solo che ci sono giornate in cui si sta bene solo a letto o in poltrona, momenti in cui i dolori sono così forti che proprio non si riesce a muoversi.

Però, non appena queste situazioni migliorano, e in genere ci sono dei picchi dolorosi con tempistiche diverse ma fisse a seconda della chemio che si fa, bisogna sforzarsi di riprendere a fare un po’ di movimento, camminare, fare qualche gradino.

Ho scritto sforzarsi, sì, perché quando si sta davvero male più si sta a riposo e più ci si starebbe.

In questo periodo di coronavirus in cui non possiamo andare a fare due passi fuori, vedere le vetrine dei negozi, salutare un’amica o andare a prendere un caffè con lei, ho cercato di mettere in atto una sfida con me stessa, camminando avanti e indietro sul balcone, se bel tempo, oppure in casa, andando negli angoli più reconditi per fare più strada, il tutto rigorosamente con un contapassi o con il cellulare in tasca, in modo da misurare le mie performance quotidiane, con l’obiettivo di migliorarmi ogni giorno. 

Confesso che non tutti i giorni ho voglia di sfidarmi, ma con la malattia ho imparato anche ad accettare che il mio corpo abbia dei limiti, che mi parli e mi chieda una tregua, pensiero che prima non mi aveva mai sfiorato.

Per non annoiarmi camminando sempre da sola sui miei passi, sfrutto questo tempo per fare telefonate o per pregare. E anche per pensare.   Così, quando riguardo il contapassi, mi sorprendo di avere fatto tanta strada senza essermene accorta.